Per 200 euro 'ripuliva' in ospedale le provette degli automobilisti ubriachi: obbligo di dimora per infermiere. La Asl lo sospende

GIULIANOVA – ‘Ripuliva’ o faceva perdere le provette di sangue di automobilisti sorpesi alla guida con un tasso acolemico superiore al limite, che rischivano il ritiro della patente o gravi sanzioni. E lo faceva chiedendo somme di denaro, fino anche a 200 euro a provetta. Ci sono voluti sei mesi di indagini agli uomini della Polizia stradale del distaccamnto di Giulianova per smascherare un infermiere del pronto soccorso dell’ospedale di Giulianova e accusarlo di corruzione, favoreggiamento e falsità ideologica in atti pubblici. Ma laddove la procura si attendeva l’arresto, il gip ha ‘censurato’ questa condotta con un obbligo di dimora: l’infermiere dovrà restare a casa dalle 18 alle 7.30 di mattina, una sorta di arresti domiciliari a metà. Analogo provvedimento per quell’automobilista dal cui controllo stradale è scattata l’indagine.
L’uomo era stato fermato a bordo della sua macchina e trovato positivo alla cocaina. Successivamente fuanche sottoposto al prelievo del sangue presso l’ospedale giuliese con relativa sspensione della patente. Quando però gli agenti hanno chiesto al pronto soccorso la controprova ematica, il campione di sangue era scomparso, introvabile. E’ stato allora che gli agenti della Polstrada si sono insospettiti perchè non si trattava del primo caso: anche in precedenza campioni positivi al precursoe erano diventati negativi al laboratorio ospedaliero oppure i campioni erano scomparsi. La magistratura ha autorizzato intercettazioni ambientali che hanno smascherato l’infermiere e scoperto che in alcuni casi le provette con il sangue venivano fatte scomparire, in altri casi venivano chiamati parenti o famigliari degli automobilisti a farsi prelevare il sangue per far risultare tutto in regola ed aggirare così i provvedimenti della Polstrada e le denunce. Tutto organizzato, con il versamento di un… ticket all’infermiere.

La Asl lo sospende. Il Direttore Generale della Asl, in una nota, ha fatto sapere che non appena ricevuti gli atti formali «dalle istituzioni deputate, provvederà all’immediata sospensione dal servizio del dipendente e all’avvio del procedimento disciplinare e, comunque, qualora i fatti corrispondessero al vero, sta seriamente valutando la possibilità di licenziare il dipendente per cessazione del rapporto di fiducia».