D'Alberto: «Chiarire la questione crediti e sganciare la TeAm dalle logiche clientelari»

TERAMO – «Si tratta di una questione che andrà valutata approfonditamente, anche per verificare la reale entità dei crediti vantati dalla Teramo ambiente alla luce degli importi che il commissario ha ritenuto non dovuti e sulla scorta di tutta la relativa documentazione». Così il candidato sindaco Gianguido D’Alberto sulla vicenda dei crediti ribadita di recente dall’Amministratore delegato TeAm, Pietro Pelagatti, che ha minacciato il ricorso al tribunale per definire il contenzioso sui circa 3 milioni di euro. 

«Si tratta di una situazione debitoria difficile e tutt’ora irrisolta – dice D’Alberto -, soprattutto per un Comune con le casse vuote come quello di Teramo, e lasciata in eredità dal centrodestra, che invece di affrontare la situazione ha preferito scaricarla sulle future generazioni e sull’amministrazione che verrà».

«Il centrodestra, chiamato a rispondere sui debiti accumulati dal Comune nei confronti della Team ha sempre cercato  maldestramente  di negare o minimizzare, la situazione – dichiara il candidato sindaco – con il paradosso che se da un lato, con l’approvazione del bilancio, si confermava la bontà della pretesa creditoria nei confronti del Comune di Teramo, dall’altro lato, con l’adozione del rendiconto, lo stesso Comune contestava una parte importante del medesimo credito» 

Nello specifico, secondo D’Alberto «circa 1 milione di euro sul totale della somma in contestazione deriva dagli effetti della gravissima mancata approvazione dei consuntivi relativi alla tariffa». Ma sul tavolo c’è sia la questione relativa alla tariffa del servizio, che nel corso degli anni è costantemente aumentata nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione Brucchi, sia quella fondamentale dell’impasse nell’individuazione del socio privato con una rimodulazione del bando: «Tra i primi atti che la nuova amministrazione dovrà necessariamente compiere c’è quello di un radicale cambio di passo nella gestione del ciclo dei rifiuti a partire proprio dalla Team – conclude D’Alberto – per troppi anni asservita a logiche che nulla avevano a che fare con la necessità di garantire ai cittadini un servizio efficiente a costi sostenibili».