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TERAMO – Il tribunale di Milano ha nominato i tre commissari giudiziali che dovranno gestire il percorso della Selta verso l’amministrazione straordinaria. La nomina è stata fatta su indicazione del Mef che ha indicato, come previsto dalla nuova normativa, tre professionisti scelti in base ai curricula presentati. L’incarico affidato  è stato accolto con soddisfazione dalle organizzazioni sindacali, che ritengono intervenga a sbloccare "una situazione di incertezza ed immobilismo che in questi mesi ha rischiato di mettere ancor più in sofferenza un’azienda già fortemente provata dalle scelte errate che hanno causato un buco complessivo di 47 milioni di euro". Il secondo passaggio adesso, aggiungono i sindacati, è quello di avviare un confronto con Commissari e ministero dello sviluppo economico per salvaguardare il futuro occupazionale di tutti i 250 dipendenti del gruppo Selta in Italia, circa 80 dei quali lavora nello stabilimento di Tortoreto Lido (Teramo). E’ infatti in scadenza, nel prossimo mese di giugno, la cassa integrazione guadagni e l’obiettivo dei sindacati è quello di scongiurare i licenziamenti e permettere alla nuova organizzazione di individuare i nuovi spazi di mercato. "Non va dimenticato – scrivono le segreterie provinciali di FIM CISL, FIOM CGIL e la Rsu di Tortoreto – che la Selta opera in un campo, quello delle telecomunicazioni, che può e deve essere considerato un asset strategico per l’intero sistema Paese: dovrà quindi essere cura anche del Governo, con adeguate e specifiche politiche industriali, preoccuparsi di non far morire l’ultima azienda del settore a capitale italiano". A tal proposito gli operai di Tortoreto nella recente assemblea, hanno deciso di tenere un presidio davanti al Mise, da organizzare a breve o, in alternativa, una manifestazione a Roma che coinvolga il personale degli stabilimenti di Tortoreto, Piacenza ed Avellino.