Il destino di 'Momo' commuove e unisce la piazza. Il sindaco: "Questa era la sua citta". Dopo l'autopsia il feretro tornerà a casa FOTO VIDEO

TERAMO – La città ha ricordato stasera ‘Momo’ Mohamed, nella giornata in cui il suo corpo senza vita è stato riconsegnato dal mare di Giulianova, dopo una ricerca durata quasi 48 ore. La commemorazione spontanea che gli amici e i compagni di scuola hanno voluto organizzare in piazza Martiri della Libertà è stata affollata da persone di tutte le età. Rashida, la mamma di Mohamed, accolta su una sedia, è stata attorniata da tantissima gente che gli ha offerto il proprio sostegno. Giovanissimi e tanti teramani si sono riuniti in un simbolico cuore attorno a lei per il minuto di silenzio e poi applausi e cori per ‘Momo’ hanno accompagnato la realizzazione di una composizione floreale accanto alla foto di Mohamed. Non hanno voluto mancare il sindaco Gianguido D’Alberto, con gli assessori Antonio Filipponi, Stefania Di Padova, Valdo Di Bonaventura e Sara Falini, consiglieri comunali di maggioranza, il presidente del Consiglio comunale Alberto Melarangelo e il vescovo Lorenzo Leuzzi. "Teramo è la sua città e la vostra presenza qui al fianco della famiglia lo dimostra – ha detto il sindaco nel suo intervento accanto alla mamma di ‘Momo’ -: questa è la lezione che ci arriva. Il suo sorriso dolce e strafottente era il modo di affrontare la vita, e dimostrava la forte voglia di andare avanti, la sua intelligenza, la sua vitalità che era uno sguardo verso il futuro. Ora questo futuro nel ricordo di Mohamed dovremo scriverlo noi, nel nostro futuro, nel futuro della nostra città, nel futuro del vostro cuore porteremo con oi Mohamed per tutta la nostra vita. Io ripeto a Rashida, la promessa di noi istituzioni come ha detto anche il nostro vescovo Lorenzo, e di questi amici sinceri di Mohamed, è che non ti lasceremo mai sola".
In serata la comunità marocchina si è ritrovata nella moschea di Villa Camera, dove ha pregato per Mohamed secondo il rituale musulmano. Con lo stesso rituale la salma sarà curata e accolta quando la magistratura deciderà di riconsegnarla alla famiglia, prima del rimpatrio in Marocco. Per uno scherzo del destino, Rashida e Mohamed avevano un biglietto aereo per tornare in patria domenica prossima. Purtroppo il rimpatrio sarà quanto di più doloroso possa esserci per una madre e per una vita spezzata a soli 15 anni. La salma tornerà laddove vive il padre naturale di Mohamed e forse anche Rashida resterà in patria.