Casa dello studente pronta nel 2024, ma servono altri fondi FOTO INTERVISTE

Riaperto il cortile del Rettorato per la presentazione del progetto esecutivo. Tra un anno la gara europea, intanto via alle demolizioni parziali

TERAMO – La Fase 3 dopo il lockdown rimette in moto il cantiere della casa dello studente, nell’ex Rettorato di viale Crucioli. L’occasione per ripartire è data dalla presentazione del progetto esecutivo, che ha fatto riaprire le porte dell’antico edificio, già sede dell’ospedale cittadino, alla presenza del Governatore Marco Marsilio e di altre autorità istituzionali.

La relazione del direttore Antonio Sorgi ha permesso di riprendere le fila di un discorso mai abbandonato e che corre sui binari dell’operatività, pur lottando con la difficoltà di far quadrare. conti di un’opera che vale circa 14 milioni di euro e che dispone al momento di poco meno di 10. Uno dei primi effetti della corsa al ‘risparmio’ è la rinuncia al centro sportivo, almeno per il momento: gli 800mila euro (circa) necessari al momento non sono disponibili.

Sicuramente entro un anno, dunque a luglio del prossimo anno, dovrebbero partire i lavori della residenza universitaria vera e propria: il progetto esecutivo è stato presentato ai primi di marzo a Cassa Depositi e prestiti con cui il 28 dicembre si dovrebbe firmare la convenzione: nel frattempo il 29 giugno è stata avviata la procedura di gara che scadrà il 15 luglio, il cui sorteggio tra 30 ditte avvierà la fase della demolizione di alcune parti dei tre vecchi edifici.

I lavori avranno durata di 24 mesi e dunque è presumibilmente che si concluderanno nel luglio del 2023 e trascorsi i sei mesi per gli allestimenti, i primi studenti entreranno nella nuova casa dello studente a fine anno o al massimo all’inizio del 2024.

Per riuscire a fare economia e sfruttare al massimo il valore degli oltre 9 milioni a disposizione, l’Adsu ha deciso di ‘spacchettare’ i lavori: “Non più un general contractor – ha detto il direttore Sorgi – bensì gare specialistiche come quelle per la demolizione, per il verde, per la prefabbricazione, gli infissi e altro. D’altronde il Miur non poteva, tecnicamente, conderci di più dei 9 milioni: il centro sportivo è comunque nel progetto esecutivo e contiamo di muoverci in un immediato futuro per avere anche questo“.