Peccato Gaia! Il ritmo è ancora troppo alto, la gioia della finale è rinviata

Ai mondiali di Budapest la Sabbatini parte nel gruppo ma la velocità di una batteria di semifinale con troppi fenomeni la costringe a fermarsi ai 1.300 metri

TERAMO – Peccato Gaia! La mezzofondista teramana non riesce a qualificarsi per la finale dei 1.500 metri di martedì a Budapest. I mondiali come le Olimpiadi ancora una volta non portano fortuna alla Sabbatini che deve ancora una volta rinviare la gioia di correre la gara per le medaglie.

Della sua gara di oggi pomeriggio si ricorderà del crollo a 200 metri dalla fine, quando ha dovuto mollare stanca della pressione fisica che il ritmo delle migliori ha impresso alla semifinale. La ragione della mancata qualificazione sta nell’ordine d’arrivo: primo posto per Kipyegon con 3’55″14, seconda Welteji con 3’55″18, terza Hassan con 3’55″48, quarta Muir con 3’56″66, quinta Snowden con 3’56″72, sesta Hull con 3’57″85… E ancora non ci sono atlete che corrono sui 4 minuti! Una velocità pazzesca quella con cui si è corsa questa gara e quei tempi non sono ancora nelle gambe di Gaia Sabbatini. Il ranking parla infatti di pluricampionesse del mondo e olimpiche, il che è tutto dire.

Giustificata l’amarezza mista a rabbia di Gaia a fine gara che ha pochissime parole per raccontare questa esperienza e che denuncia un pò di affaticamento e di malessere nel pre corsa.