Ferzetti: "Teramo, città degradata"

TERAMO – "Tornare al rispetto del lavoro, al rispetto politico e sociale degli altri e dei detenuti, la cui libertà è rimessa nelle mani dei cittadini" è l’invito formulato nel corso di una conferenza stampa dal coordinatore provinciale del movimento dei Comunisti di Sinistra popolare, Mario Ferzetti, che ha inteso tracciare una sua analisi verso alcune scelte compiute dalla politica teramana. In primis il ‘porta a porta’, un servizio che Ferzetti ritiene monco, poichè "privo di una piattaforma ecologica" dal momento che una volta raccolti, i rifiuti differenziati sarebbero comunque soggetti a combustioone, provocando comunque un danno ambientale. La proposta di Ferzetti, è quella del trattamento meccanico-biologico (TMB), una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati (o avanzati dalla raccolta differenziata).Sempre in tema di ambiente, per il coordinatore di Sinistra popolare, le proposte dell’amministrazione comunale sulle aree verdi sarebbero in antitesi con il Piano regolatore dal quale emergerebbe una scelta diretta alla cementificazione della città. Contrario poi Ferzetti si è dichiarato contro un eventuale abbattimento dell’ex manicomio che invece "deve essere riqualificato e ristrutturato". Di "scelta maldestra" ha parlato ancora Ferzetti in riferimento alla scelta di collocare l’ingresso ai parcheggi di piazza Dante davanti la chiesa dei cappuccini. Il coordinatore di sinistra popolare è inoltre intervenuto sul problema della disoccupazione, una crisi che prende forma nel 32% di fallimenti d’impresa nel settore del commercio, in una perdita di fatturato del 20-30% circa nell’artigianato, e nella perdita di circa 1000 posti di lavoro nel settore edile segnalato dall’Ance nell’ultimo anno. Per Ferzetti servono politiche regionali più incisive e le riforme dell’assessore al Lavoro e alla Formazione, Paolo Gatti, dovrebbero essere canalizzate a restituire potere d’acquisto ai lavoratori, dunque nuova linfa lavoro. Il coordinatore è intervenuto infine sul carcere di Castrogno, "un edificio inadeguato, sovraffollato, che è salito all’attenzione delle cronache nazionali a causa di un pestaggio il cui principale testimone è deceduto malato nella struttura penitenziaria". Criticità che, per Ferzetti inducono a sostenere come Teramo sia "una città degradata".