Teramo, così non va

TERAMO Il Teramo perde in casa (23), beffato a tempo quasi scaduto, da un Manfredonia al quale aveva recperato due reti. Il Teramo ha giocato una gara generosa ma ha commesso troppi errori in difesa. E dire che questa era una partita dalla posta in palio importante sulla strada della salvezza. Fiorucci schiera un particolare 343 facendo delle scelte: fuori Cascone, Radi e Amodeo in tribuna, con gli indisponibili Myrtaj e Gargiulo, vanno in campo Filippi, Criaco e il neoacquisto Bonò. Cambia poco rispetto al passato quanto a qualità, il Teramo gioca con impegno ma è il Manfredonia che passa: lo fa su una dormita generale della difesa, con Alteri che raccoglie il suggerimento di Di Simone e segna (20'). Favasuli e compagni non si abbattono e cercano di recuperare ma il tiro di Catalano, tre minuti dopo, è debole e facile presa di Marconato. Ecco che arriva il raddoppio: stavolta, dopo il miracolo di Paoloni, è Alteri a raccogliere e servire un pallone che Sansovini non può fare a meno di buttare in rete (28'). Il doppio passivo sembra irrecuperabile per i biancorossi che pure mettono l'anima nel farlo. Maury ha l'occasione più ghiotta al 32' ma il suo fendente ravvicinato viene deviato dal portiere ospite. A un minuto dallo scadere del primo tempo la partita si acccende. Turienzo (uno dei migliori in campo per generosità e movimento) si muove bene in area e costringe il diretto avversario al fallo da rigore. Dal dischetto va Favasuli che segna ma con una finta: tiro da ripetere e ammonizione al capitano che va a raccogliere il pallone in fondo alla rete. Favasuli ripete, Marconato intercetta ma la palla scivola alle sue spalle: 12. Il capitano ripete però l'errore: riprendere la sfera in fondo al sacco e corre verso la metacampo, viene affrontato con una spallata da Pederzoli e scoppia la rissa. Nella confusione generale, rosso per Pederzoli e rosso anche per Favasuli per doppia ammonizione. L'intervallo butta acqua sul fuoco delle tensioni. Quando si riprende è più Teramo che Manfredonia. La squadra di D'Arrigo si arrocca e si affida alle ripartenze ma è Turienzo, al 9', che fa tutto bene fino alla conclusione: ha il tempo di prendere la mira e sparare, Marconato si supera nel deviare in angolo. Trascorrono dieci minuti ed è ancora Turienzo che procura la punizione che Margarita farà fruttare alla grande: palla a giro bassa sul palo alla sinistra del portiere. Il Comunale esplode, è 22! Altri dieci minuti e l'arbitro torna protagonista per espellere prima Niscemi, entrato al posto di Levacovich, il quale già ammonito protesta contro una sua decisione e poi Calabro, anche lui per doppia ammonizione. Con le due squadre in nove uomini il ritmo cala e la partita ne risente; entrambe le formazioni sembrano accontentarsi del pareggio ma ecco la sorpresa in agguato. E' il secondo dei cinque minuti di recupero, il Manfredonia va a battere l'angolo, dalla panchina D'Arrigo si sbraccia a consigliare a Piccioni il primo palo e mai consiglio è migliore: l'ex giuliese va a 'spizzicare' il pallone quel tanto che basta per beffare Paoloni, con Catalano e la difesa del Teramo a far da spettatori. Dopo tanta fatica, il 32 è proprio beffardo. Il tabellino della gara:
TERAMO: Paoloni, Maury, Filippi, Criaco, Migliaccio, Bonò (18' st Capodaglio), Margarita, Catalano, Turienzo (39' st Thiago Grizolli), Levacovich (13' st Niscemi), Favasuli. A disp. Scarabattola, Cascone, Radi, Andreulli. All. Fiorucci.
MANFREDONIA: Marconato, Calabro, Di Simone, Pederzoli, De Giosia, Giovannini, Vanin, Marino (29' Bonvissuto), Alteri (24' De Santis), Piccioni, Sansovini (32' Citro). A disp. Sassanelli, Pierotti, Romito, Giglio. All. D'Arrigo.  
ARBITRO: Pecorelli di Arezzo.
RETI: 20' Sansovini, 29' Alteri, 44' Favasuli (rig. ), 20' st Margarita, 48' st Piccioni.

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