"L'Abruzzo svenduto a Trenitalia", il Pd contesta il contratto di servizio stipulato

TERAMO – Dure le critiche che il Pd abruzzese rivolge al contratto di servizio 2009-2014 che la Regione ha stipulato con Trenitalia licenziato dai consiglieri all’opposizione come “un disastro che penalizza i cittadini”. .“Carte alla mano abbiamo dimostrato chiaramente la svendita della Regione Abruzzo nei confronti di Trenitalia- ha dichiarato il capogruppo Camillo D’Alessandro – rispetto ai contratti firmati dalle altre regioni quello dell’Abruzzo è penalizzante sia in termini di investimenti che di sistema sanzionatorio”. Il confronto fatto dagli esponenti del Pd è quello con la Regione Marche: mentre le Marche a fronte di un investimento regionale di 8,4 mln di euro avranno indietro investimenti da Trenitalia per 100 milioni di euro, l’Abruzzo ne dovrà impegnare 16 di milioni di euro per averne indietro dall’azienda 32 milioni di euro. Oltre alle sanzioni applicate dalle due Regioni sugli scostamenti percentuali dalla franchigia concessa a Trenitalia per la soppressione di alcuni treni (più severe nelle Marche), il Pd contesta anche il sistema premiante. “In Abruzzo Trenitalia può ottenere un premio se migliora gli standard concordati nel campo della puntualità – spiega D’Alesandro – è previsto che l’88% dei treni deve arrivare con un ritardo massimo di 5 minuti, il 96% deve arrivare con un ritardo massimo di 15 minuti. Nelle Marche Trenitalia può ottenere un premio nel campo della puntualità: è previsto che il 96% dei treni deve arrivare con un ritardo massimo di 5 minuti.Il 98% deve arrivare con un ritardo massimo di 15 minuti. In sintesi nelle Marche è molto esteso il campo sanzionatorio per varie inadempienze contrattuali ed inefficienze del servizio. In Abruzzo al contrario è più esteso il sistema premiante. “E’ la dimostrazione chiara che Trenitalia ha una scarsa considerazione dell’Abruzzo e che il potere contrattuale della Regione è quasi inesistente-  aggiunge Claudio Ruffini.L’Abruzzo è visto come un peso ed i vertici dell’azienda non fanno che parlare di noi come dei “rami secchi” da tagliare perché poco convenienti”. Ruffini ha inoltre presentato la proposta di legge di iniziativa del Gruppo Pd per rivedere il sistema sanzionatorio dei biglietti a bordo dei treni.“In Abruzzo è prevista la penalità fino a 200 euro ai viaggiatori che chiedono il biglietto sul treno perché impossibilitati ad acquistarlo a terra mentre in diverse regioni si paga solamente una maggiorazione di 5 euro. La nostra proposta di legge vuole tutelare soprattutto i pendolari” spiega Ruffini. La legge del Pd prevede anche che la maggiorazione sui biglietti non è dovuta per i viaggiatori che salgono da località sprovviste contemporaneamente di biglietteria, di emettitrici self-service attive e funzionanti e di punti vendita a terra, purchè l’utente provveda ad avvisare all’atto della salita il personale incaricato.