TERAMO – "Panta rei", tutto scorre in casa Pdl e la "notte dei lunghi coltelli", dopo la sfuriata del Governatore abruzzese, porta consiglio ai dirigenti del partito di Berlusconi: Tancredi rientra nella lista della Camera in posizione utile dietro a Piccone, "resiste" la Pelino passando da un ramo all’altro del Parlamento (dalla Camera al Senato), è fuori Sabatino Aracu, la cui candidatura ha costituito la vera "pietra dello scandalo" per le truppe teramane. Anche se nella politica non si può dare niente di scontato, questa potrebbe essere la composizione quasi definitiva delle liste del Pdl di Berlusconi. Alla Camera, dopo il capolista Angiolino Alfano, ci sono nell’ordine Piccone, Tancredi e Di Stefano; al Senato dietro Berlusconi, ci sono Quagliariello, Pelino e Razzi (il candidato nuovo entrato nelle fila berlusconiane, di provenienza Italia dei Valori). Insomma, la minacciata uscita dal partito di Gianni Chiodi e il pressing degli amministratori teramani oltre ai presidenti delle province e ai sindaci delle città maggiori, oltre all’intera giunta abruzzese, hanno sortito l’effetto di rintuzzare l’attacco della vecchia politica e di respingere l’intento di piazzare in lista, e di conseguenza imporre all’elettorato teramano, candidati dalla dubbia riuscita. Ma per avere certezza di questa ennesima ‘ricomposizione’, bisogna aspettare il ‘gong’ del primo pomeriggio.
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