Il Teramo torna da Reggio contento a metà (0-0)

TERAMO – (jacopo di francesco) È andata bene, ma doveva andare meglio. Il Diavolo torna in Abruzzo con la consapevolezza di aver esaurito i big-match fino all’ultima giornata, ma anche con il rimpianto di non aver concretizzato almeno due occasioni clamorose. 3-5-2 e Perrotta recuperato dopo i timori della vigilia, 4-3-1-2 per gli emiliani. Esodo d’altri tempi, sono circa 900 i cuori biancorossi arrivati in Emilia. La Reggiana è padrona del campo, Vivarini per una volta viene quasi completamente meno alle sue idee, il Diavolo è tutto dietro. Ma alla lunga avrà ragione, e la testa della classifica vale una partita non nel tuo stile. Gli unici due brividi del primo tempo sono di marca teramana, prima Scipioni su una ripartenza fulminante orchestrata da Lapadula, poi Donnarumma rovescia alto da un metro. I venti minuti iniziali della ripresa ricalcano la prima frazione, il Teramo è ben coperto ma non riesce a colpire in contropiede. Al 66′ ancora Donnarumma se ne va alla grande ma Andreoni ferma miracolosamente Lapadula. Vivarini prova a spostare l’inerzia inserendo Di Matteo, ma il pescarese risulta spento fino al 90′, quando crossa ancora verso Donnarumma che incorna e sfiora il palo. Poi pressing granata, ma Tonti disinnesca tutto in tranquillità. Via ai rimpianti allo scadere, quando indovinate chi? Sì, ancora Donnarumma prende posizione come lui sa fare ma va ancora largo. Punto indubbiamente utile e che dà all’Ascoli soltanto la possibilità di agganciare il Diavolo in vetta, ma poteva finire meglio. Di buono c’è che i ragazzi di Vivarini dimostrano di saper soffrire per lunghi tratti senza perdere pericolosità e di stare ancora bene fisicamente. Ora testa al Tuttocuoio, giovedì alle 17 servirà un Bonolis versione bolgia.