L'affondo di Di Stefano chiama Futuro In a staccare la spina alla giunta

TERAMO – Diventa imbarazzante, per la maggioranza al comune di Teramo e per il suo stesso gruppo, Futuro In, l’ultima esternazione dell’ex assessore Rudy Di Stefano. Dopo aver paragonato il sindaco all’allenatore cinematoigrafico Oronzo Canà, dopo aver ‘stuzzicato’ l’esecutivo su diverse lacune organizzative e politiche, dopo aver ‘caricato’ a pallettoni comitati di quartiere e l’associazione Nuove energie, Di Stefano lancia l’affondo che sa di campagna elettorale, buttando un’altra mina sulla strada della maggioranza, rischiando di minare l’affannosa ricerca dell’equilibrio delle cene del sindaco. Dalla tribuna, dopo l’esonero dalla giunta, Di Stefano dice ai suoi (Futuro In): «Evitate di partecipare a discussioni di cosi basso profilo in inutili tavoli politici, prendete le distanze, se ancora si è in tempo, da una maggioranza che da tempo ha smesso di occuparsi dei problemi della città, torniamo a concentrarci – continua l’ex assessore – su un progetto politico capace di risollevare il centrodestra teramano dal baratro nel quale i personalismi esasperati lo hanno condotto e ricominciamo a lavorare con la Città per la Città e, soprattutto, con persone che hanno dimostrato di non anteporre il proprio ego all’interesse generale».
Messaggio chiaro: Gatti stacchi la spina, prendendo «atto che la propria storia, i propri valori, e la carica innovativa per la quale quasi seimila teramani ci hanno dato fiducia – dice Di Stefano -, non possono e non devono essere barattati, svenduti e calpestati in nome di una “responsabilità di coalizione” che rischierebbe di diventare accanimento terapeutico». Il candidato più votato delle ultime amministrative, anticipa che porterà queste valutazioni «nella sede del nostro comitato comunale, e di aprire una riflessione ampia e seria sulle prospettive della città». Se canile (50mila euro impegnati per sistemazione e ampliamento) e riconoscimento dei comitati di quartiere sono state le ultime spine irritative, Di Stefano, dopo aver definito ‘squallido’ il denigrare oltre che lui stesso anche il suo ex ufficio e il dirigente e invitato il sindaco a fare chiarezza semmai fossero vere le ‘corbellerie’ raccontate in giro, non rinuncia a dare… indirizzi di governo: a cominciare «dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare (relazione in 12 punti con tanto di bozze preliminari), dal regolamento di polizia rurale (da portare in commissione); dai 650mila euro dei canoni rinegoziati delle antenne di telefonia mobile, vincolati dalla Giunta per le manutenzioni (qualcuno sa dove sono finiti?); dallo sportello anagrafe di Villa Vomano i cui soldi sono impegnati ed inspiegabilmente non utilizzati: alla chiusura definitiva della discarica La Torre».
E’ chiaro che Di Stefano si sente pronto a una nuova campagna elettorale, ma Futuro In, adesso, è chiamata a una scelta: ‘richiama all’ordine’ il suo candidato più votato ed assessore esonerato e continua a tenere accesa la fiammella della maggioranza; oppure sceglie di dichiarare conclusa l’esperienza Brucchi bis.