Per la morte di Valerio Giannobile indagato un amico che era con lui

TERAMO – Spaccio di sostanze stupefacenti e morte in conseguenza di un altro reato: è questa l’ipotesi delittuosa della Procura nei confronti di uno dei due giovani che nella notte dell’8 ottobre dello scorso anno era in compagnia di Valerio Giannobile, 27enne tifoso teramano ed esponente di azione Antifascista, morto per una overdose di droga. La tragedia si verificò in un appartamento di Coste Sant’Agostino e il giovane indagato è accusato di aver ceduto lo stupefacente all’amico, che morì nel bagno di casa dopo aver assunto la droga, come aveva anche confermato l’autopsia eseguita sulla salma. Il fascicolo, aperto dal pm Andrea De Feis, si è adesso arricchito della consulenza dei Ris dei carabinieri di Roma e con l’iscrizione nel registro degli indagati del nome di uno degli amici che era con Valerio quella tragica notte. I soccorsi allertati dai compagni si rivelarono inutili: all’arrivo del 118, il ragazzo era già morto. Gli elementi raccolti, comprese alcune perizie di carattere scientifico, hanno spinto il magistrato ad ipotizzare la responsabilità di uno degli amici di Giannobile nel decesso.