Fondazione Tercas, grana quote rosa ancora irrisolta. Ma ne parla solo la Consigliera di parità

TERAMO – Come fatto rilevare in occasione della nomina del nuovo presidente della Fondazione Tercas, l’anomalia della mancanza di una donna nel Consiglio di amministrazione adesso viene come nodo al pettine. A rompere il silenzio nel fronte solitamente molto attivo delle paladine del rispetto degli equilibri di genere, è la Consigliera di parità della Provincia di Teramo, Monica Brandiferri. Salta infatti agli occhi di tutti che la mossa politica che ha portato alla poltrona più alta della Fondazione un nuovo presidente, ha tolto di mezzo l’unica rappresentante femminile, Enrica Salvatori, che garantiva il rispetto del dettaglio statutario, e fatto sì che il Cda adesso sia composto unicamente da uomini. “Le nomine del CdA di una Fondazione o di ente similare – afferma la Consigliera di Parità, Monica Brandiferri – non devono essere gestite come una mera partita a scacchi dove si cerca di posizionare le pedine in base a criteri politici. Il principio della pari rappresentanza di genere dovrebbe essere garantito a prescindere dalla sussistenza di indicazioni normative in tal senso. In merito al cambiamento al vertice della Fondazione Tercas, si è verificata una situazione paradossale in quanto sono state disattese le disposizioni del regolamento che, va ribadito, richiede una rappresentanza per ciascun genere pari ad un quinto dei consiglieri. Le donne che riescono ad arrivare ai vertici di consigli di amministrazione o di posti chiave in altri organismi di rilievo sono sempre poche. Occorre un cambio di passo incisivo e decisivo in tal senso. Si invitano, pertanto, gli organi competenti a procedere ad una revisione della composizione del CdA in modo tale da designare i componenti tenendo conto di quanto previsto dal regolamento, anche per migliorare le performance della Fondazione stessa”. Secondo avviso, dunque. Ma il problema sarà affrontato?