Parte il trasferimento delle scuole: lo Scientifico trova casa al nuovo Comi. La palazzina 2 verrà abbattuta e ricostruita

TERAMO – Il 2020 della scuola teramana si aprirà nel segno del nuovo Istituto Comi. Lo storico edificio di viale Bovio, un tempo cuore pulsante, una cittadella nella città, della popolazione scolastica del capoluogo dopo il restauro completo tornerà a rianimarsi di studenti. Il consigliere provinciale delegato alla scuola Luca Frangioni, ieri mattina ha ufficializzato al 7 prossimo gennaio la data del trasferimento delle prime 12 classi del liceo Scientifico Einstein, dalla sede di via Luigi Sturzo a viale Bovio. Si tratta di una prima tranche della popolazione scolastica dello scientifico, le rimanenti classi raggiungeranno le prime a giugno. In totale, il nuovo Comi ospiterà 1.100 studenti dell’Einstein ma il progetto è quello di poter dare una risposta anche al trend in espansione di questa offerta formativa: la Provincia, come hanno confermato lo stesso Frangioni e il presidente Diego Di Bonaventura, ha deciso per l’abbattimento e la ricostruzione del cosiddetto Comi 2, la palazzina posteriore che fino ad oggi ha ospitato alcuni classi decentrate dello scientifico, ma anche la sede del Comitato locale della Croce Rossa e di diverse associazioni ambientaliste e dai radioamatori. "Abbiamo valutato – ha detto Frangioni – che la somma necessaria per una nuova costruzione, ovvero 3-4 milioni di euro, è inferiore a quella che servirebbe per ristrutturare l’attuale e renderla sicura". Il progetto prevede anche la possibilità di una costruzione a step, a seconda della necessità, con la realizzazione anche di un terzo piano.
Inoltre, 8 classi dell’Iti Alessandrini-Marino adesso ospitate nel pianoterra, dove sono i laboratori, potranno prendere posto nelle aule lasciate libere dalle classi dell’Einstein spostate al Comi, tempi tecnici permettendo, dunque entro la metà-fine di gennaio. Frangioni ha anche fatto il punto sullo stato dell’arte nell’edilizia scolastica, ricordando intanto che al Di Poppa-Rozzi, un istituto che tra i suoi iscritti conta anche un centinaio di studenti diversamente abili, entro il 2020 arriverà finalmente un ascensore per loro.