Video su brogli elettorali: messa in scena

TERAMO  Dagli amici che rappresentano le comunità abruzzesi (e non solo, come in questo caso) nel mondo, riceviamo diversi contributi. Questo intervento, che riportiamo integralmente, ripropone antichi e purtroppo irrisolti temi (la marginalità e l'importanza delle decisioni degli italiani all'estero) e nuove polemiche (il video australiano).

'Mentre mi trovo in Sudamerica per una serie di incontri con la collettività italiana e con esponenti dei partiti locali, sono stato raggiunto da questa assurda polemica sul voto all'estero innescata da una produzione di un video amatore che è piena di elementi dubbi e poco chiari che fanno pensare a una messa in scena di pochi sprovveduti più che a un broglio vero e proprio. ” Con queste parole Maurizio Chiocchetti, responsabile Ds Italiani nel Mondo, commenta dall'America Latina le ultime vicende legate al voto degli italiani in Australia. “Lo stacco che c'è continua Chiocchetti tra la serietà di persone come Marco Fedi e Nino Randazzo, che noi tutti conosciamo e a cui esprimiamo la nostra più totale solidarietà, e la scarsa credibilità del filmato nonché l'atteggiamento strumentale che la Destra ha assunto usando questo pretesto per scatenare l'ennesima bufera per delegittimare il voto di aprile in generale e quello all'estero in particolare, è particolarmente stridente. Dai nostri connazionali all'estero queste vicende vengono registrate con stupore e anche con una certa tristezza, perché ci si rende conto che non è questo il modo per andare incontro alle esigenze dei nostri cittadini. “Sul banco degli imputati _ continua ancora l'esponente della Quercia _ non può finire né il voto all'estero in quanto tale, che, voglio ricordarlo, è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, né il voto per corrispondenza, che è uno strumento ampiamente utilizzato in tutte le democrazie occidentali ed appare, inoltre, come l'unica modalità idonea ad assicurare l'effettivo esercizio del voto da parte di cittadini che vivono lontani da eventuali punti di riferimento istituzionali. Mi auguro solo che questa vicenda _ conclude Chiocchetti _ possa servire per aprire una discussione seria su come riformare in direzione migliorativa il voto all'estero e a dimostrare come la Destra, che a suo tempo doveva organizzare e vigilare sul voto non l'abbia fatto a dovere nonostante le ripetute richieste dell'allora opposizione”.