Torna la preoccupazione per il terzo Traforo

TERAMO – Il 12 febbraio prossimo il Consiglio di Stato si pronuncerà sul ricorso di Anas e l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), contro la sentenza del Tar Abruzzo che ha bocciato il progetto del terzo traforo del Gran Sasso d’Italia. Lo ha reso noto in conferenza stampa a Teramo il Wwf Abruzzo, ricordando che nel 1990 l’Infn e l’Anas proposero la costruzione di una nuova galleria di circa sei chilometri e di due nuove sale per i laboratori sotterranei. Nel 2002 il Tar Abruzzo annullò il provvedimento autorizzatorio dell’opera, pronunciandosi sui ricorsi della Provincia di Teramo e del Parco Nazionale Gran Sasso-Laga. A seguito dello sversamento di trimetilbenzene nel Fiume Vomano verificatosi nell’agosto del 2002 durante un esperimento nei laboratori sotterranei e dell’inchiesta della magistratura che evidenziò le gravissime carenze, peraltro da sempre denunciate dal Wwf, nel sistema di sicurezza dei laboratori, nel giugno del 2003 fu dichiarato lo stato di emergenza per l’area del Gran Sasso cui seguì la nomina di un Commissario straordinario, tuttora in carica; per la messa in sicurezza dei Laboratori, al Commissario furono assegnati anche i 110 miliardi di vecchie lire che originariamente erano stati destinati alla realizzazione del terzo traforo. "Oggi – ha spiegato il presidente del Wwf Abruzzo, Dante Caserta – sia al Ministero che in Regione siedono persone che a suo tempo combatterono contro questa devastante opera: ci aspettiamo che Regione Abruzzo ed il Ministero dell’Ambiente rinuncino subito al ricorso contro la sentenza del Tar del 2002 e che pongano immediatamente il problema all’attenzione degli altri soggetti coinvolti, ad iniziare dal Ministero delle Infrastrutture e dell’Anas, affinché anch’essi rinuncino ad uno scempio ambientale annunciato. Del resto la famosa scusa della sicurezza – ha aggiunto – che è stata portata avanti da coloro che volevano il terzo traforo si è dimostrata assolutamente infondata visto che i veri problemi di sicurezza sono venuti proprio dai laboratori, per i quali è stato nominato un Commissario straordinario che, da quasi 5 anni, sta lavorando, spendendo denaro pubblico, senza peraltro aver mai fatto sapere agli abruzzesi cosa effettivamente stia facendo".