TERAMO – Erano partiti male. Dovevano votare il presidente del Consiglio, stamani, eleganti e tutti (tranne le donne e l’assessore Luzii) in abito scuro ma i primi momenti di nervosismo hanno provocato difficoltà rientrate con una prassi politica quasi elegante. La minoranza, presidente Bruno Cipollone, chiede di conoscere il nome da votare. La maggioranza si rifiuta di palesarlo ufficialmente. La minoranza vota bianca e la prima votazione salta. A quel punto però il nome di Angelo Puglia, votato dalla maggioranza, è ufficiale, e quando si torna a inserire la scheda nell’urna c’è anche il voto quasi unanime della minoranza (vedi articolo sotto). E’ a questo punto che Cipollone, proclamando Puglia, ringrazia l’opposizione per la "cortesia". Ed è a questo punto che Albi chiarisce:"Non è cortesia, è scelta politica". Alla minoranza infatti Angelo Puglia piace e non lo nasconde. Lo dice anche negli interventi successivi. Il problema non era Puglia, è evidente ma piuttosto il segnale da lanciare subito, in apertura di prima seduta, alla maggioranza. Come dire:"Attenti a non prevaricarci e soprattutto a non sottovalutarci".
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