"Accuse inconsistenti" per il coordinamento del Pdl

TERAMO – Il coordinamento regionale ed il gruppo consiliare del PdL alla Regione, relativamente  all’inchiesta giudiziaria che ha portato all’arresto dell’assessore regionale Lanfranco Venturoni e all’emissione di alcuni avvisi di garanzia notificati ad esponenti del partito, si dichiara "assolutamente convinto dell’infondatezza ed inconsistenza delle accuse mosse ed esprimere pertanto loro la più ampia solidarietà". "Non c’è dubbio, almeno allo stato dell’arte, che l’impianto accusatorio messo in piedi dagli inquirenti si fondi su fantasiosi teoremi che non registrano alcuna commissione di reato nelle varie ipotesi contestate. Manca in altre parole il richiamo a fatti precisi che dimostrino che ci sia stata una violazione di legge o quantomeno un tentativo di violarla"."E’ assolutamente legittimo che la magistratura eserciti un controllo sulle azioni della politica, ma questo potere non può spingersi oltre i limiti assegnati dalla legge o sostituirsi alla politica, come si riscontra nella ordinanza giudiziaria nella quale sono contenuti addirittura giudizi non sui comportamenti ma sulle scelte di
programma del governo regionale". Alla  luce di queste considerazioni il Popolo della Libertà dichiara incondizionata fiducia al governo regionale ed al presidente Chiodi, sottolineando come sia necessario continuare nell’azione riformatrice intrapresa in questa legislatura e respingendo come inopportuna, dannosa e strumentale per l’Abruzzo la pretesa di dimissioni". "Sappiano, coloro che le chiedono, che il Popolo della Libertà sente come impegno morale prioritario in questo momento assicurare a questa regione martoriata anzitutto la
governabilità di cui ha bisogno richiamando su questo imperativo il senso di responsabilità di tutta la classe politica". Sulle dimissioni, questa volta di Venturoni, è intervenuto ancora il segretario del Pd, Silvio Paolucci. "L’assessore ha il dovere di rassegnare le dimissioni – dice Paolucci apprendendo che l’assessore non sarebbe intenzionato a dimettersi – nessuno pensi di scherzare con le istituzioni ridimensionando o irridendo i fatti contestati come appare dalle dichiarazioni degli uomini di vertice della Pdl abruzzesee". "Se non dovessero arrivare spontaneamente le dimissioni di Venturoni – conclude Paolucci – Chiodi avrebbe il dovere di
‘licenziarlo’ per rispetto degli abruzzesi e dell’istituzione che presiede, e di chiarire se √® dentro questo sistema, come sembra, e se intende tirarsene fuori".