Il centrosinistra: «La maggioranza si è sfaldata»

TERAMO – «I due consiglieri dell’Udc non hanno abbandonato solo il loro capogruppo e vicesindaco, ma anche l’intera maggioranza». Questa la lettura politica che dà l’opposizione in Consiglio comunale sulla vicenda dell’atto di  sfiducia dei consiglieri dell’Udc Marcello Procacci e Domenico Sbraccia verso il vicesindaco Alfonso Di Sabatino Martina. «Il dato più rilevante da sottolineare – afferma il consigliere del Pd Alberto Melarangelo – è che i rappresentanti dell’Udc hanno lasciato intendere che non siederanno più in Consiglio finché non sarà rimosso il vicesindaco dal suo incarico. E’ chiaro che lo schema Pdl-Udc che ha permesso di vincere le elezioni al centrodestra è entrato in crisi, come del resto lo è a tutti livelli. E’ altrettanto evidente che questo mette in forse anche la tenuta politica e amministrativa di questa maggioranza, che rischia di non avere più i numeri. Se l’assessore Di Sabatino dovesse andarsene, la Giunta perderebbe il migliore dei suoi membri». Sandro Santacroce (Prc) alla luce di quanto successo, chiede le dimissioni del sindaco. «Brucchi cerca di minimizzare come impone il suo ruolo – sostiene – ormai si regge solo con i voti dei “transfughi”(il riferimento è al consigliere Silvana Di Saverio, passata dal Pd al gruppo misto, appoggiando la maggioranza e a Milton Di Sabatino dell’Udt che, pur rimanendo nel centrosinistra, è rimasto in aula garantendo il numero legale, ndr). Ormai la maggioranza è formata da un monopartito e dalla lista civica».  Secondo Siriano Cordoni (Idv)  «Si stanno palesando le strategie per le prossime elezioni regionali – conclude – si va a caccia di poltrone invece di pensare agli interessi della città».  Unica voce fuori dal coro, quella di Milton Di sabatino (Udt), l’unico a non aver abbandonato l’aula. «Sono e resto di centrosinistra – afferma – ma non mi accodo alle decisioni della massa. Credo che chiedere la verifica del numero legale sia stato un atto ignobile, perché ognuno dei consiglieri di maggioranza assenti aveva un motivo privato e serio per non essere presente in aula. Io sono rimasto per garantire il numero legale, anche se mi sono astenuto dal votare».