Tre forze civiche pronte a correre per la poltrona di sindaco

TERAMO – Ricollocare il cittadino al centro dell’azione amministrativa. Con questo obiettivo oggi tre forze civiche, tre associazioni politiche,  hanno presentato la loro proposta di governo della Città alternativa agli schieramenti di centrodestra e centrosinistra per le prossime amministrative: si tratta di Teramo 3.0 (referente Cristian Francia), il Popolo di Teramo (referente Giancarlo Tacchetti) e Teramo Cambia (referente Andrea Fantauzzi). Tre forze civiche insieme per presentare un candidato sindaco "lontanto dalle logiche di potere, e dalle lobby, ma vicino alla gente". Così si propongono i tre esponenti delle rispettive associazioni politiche unite dalla comune insoddisfazione per quelle che ritengono una cattiva amministrazione e una cattiva opposizione. "E’ ora che la politica si assuma delle responsabilità precise – ha dichiarato Cristian Francia – e che dei soldi pubblici venga fatto un esercizio virtuoso. Non è possibile che il sidaco Brucchi sia pronto ad assumersi il merito dell’Lotto Zero, un’opera dell’Anas, ma che al tempo stesso scarichi le responsabilità sull’Anas sulla mancata apertura di Ponte Vezzola. E’ ora dre basta alle vecchie logiche di potere, e che si torni ad amministrare la cosa pubblica al servizio dei cittadini.  Le tre associazioni dichiarano infine di presentare presto una proposta programmatica da illustrare nelle frazionie nei quartieri cittadini e di individuare all’interno delle realtà associative un candidato sindaco condiviso. Possibilità di dialogo con il Movimento dei 5 Stelle? "Non lo escludiamo – hanno dichiarato i rappresentanti delle tre associazioni – sicuramente ci accumuna la protesta verso uno stato di cose che a tutti i livelli amministrativi, dalla Regione al comune, sta mettendo i cittadini e le imprese in ginocchio. Vedremo se i punti di tangenza ci consentiranno di stringere un alleanza col movimento che però, lo ricordiamo, ha una impostazione eterodiretto con rigidi meccanismi di certificazione all’interno. Sicuramente non escludiamo un dialogo".