Si è svegliato in rianimazione il medico del 118 ferito nello schianto dell'ambulanza

TERAMO – Si registrano notevoli segnali di miglioramento nelle condizioni cliniche del dottor Roberto Cornacchia, il 62enne medico pescarese del 118 di Parma, per decenni in servizio all’emergenza dell’ospedale di Atri, rimasto ferito gravemente in un incidente con l’ambulanza, sulla via Emilia, lo scorso 29 ottobre. Il medico, dopo oltre dieci giorni di coma indotto, si è svegliato e si alimenta da solo, e ha perfino avuto contatti con i famigliari. Il respiro non è ancora spontaneo, ma garantito attraverso i macchinari in tracheostomia. si tratta di segnali incoraggianti, sui quali i medici della rianimazione dell’ospedale Maggiore di Parma non si sbilanciano, anche se è ancora lungo il percorso per portare i sanitari a poter dichiarare il collega fuori pericolo. C’è infatti da considerare che le gravissime conseguenze riportate nello schianto del mezzo di emergenza contro un Tir durante un intervento di soccorso a una bambina di un anno, sono tali da rendere necessario un lunghissimo periodo di monitoraggio continuo dei parametri vitali e in particolare cerebrali. Roberto Cornacchia ha infatti subito due delicatissimi interventi neurochirurgici tesi ad alleggerire la pressione endocranica e alla riduzione degli ematomi cerebrali. Il medico originario di Pescara viaggiava nel vano sanitario dell’ambulanza del 118 di Parma che correva verso l’ospedale emiliano, quando il mezzo, dopo l’automedica che la precedeva, si schiantarono contro un Tir, lungo un tratto rettilineo della via Emilia ovest, all’altezza di Fraore e di un distributore di benzina. All’interno del mezzo di soccorso andato distrutto, accartocciato su se stesso, aveva perso  la vita la volontaria 54enne dell’Anpas, Angela Bozzia, mentre il medico e la bambina erano rimasti gravemente feriti, come gli autisti dei due mezzi di soccorso.