Teramo, scontro tra istituzioni sulla gestione dell'emergenza Coronavirus

TERAMO – Gran confusione istituzionale attorno alla Asl di Teramo durante l’emergenza Coronavirus. Con tre interventi non strettamente di carattere sanitario, quanto invece di “politica sanitaria”, che si sono susseguiti in poco tempo. A dare il la è stata la nota giornaliera di domenica sera del sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto (che è anche presidente del Comitato ristretto dei sindaci), tornato a mettere il dito nella piaga della Asl per la comunicazione insufficiente, i problemi di contagi al “Mazzini” e la risposta all’emergenza Covid. Alla nota hanno fatto seguito, a livello temporale, la replica seccata del direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia, che dopo aver lanciato un appello al Ministero per ottenere i presidi Dpi, ha replicato al primo cittadino di Teramo, difendendo la direzione sanitaria della Asl e le misure messe in campo dal suo gruppo tecnico appositamente nominato per l’emergenza Covid. Infine l’Anaoo, il sindacato dei medici ospedalieri, che con una nota è tornata su una questione della scorsa settimana, i contagi al Mazzini scaturiti dall’Oncologia, con un attacco diretto alla direttrice sanitaria della Asl Maria Mattucci, a difesa del capo dipartimento del “Mazzini” Carlo D’Ugo.
A leggere le note tutte assieme, il quadro che è emerge non è quello di una sanità allo sbando nella gestione dell’emergenza Coronavirus, ma d’intere istituzioni teramane che si beccano l’una con l’altra a caccia di colpe e colpevoli, quando c’è invece una guerra da combattere.
 
IL SINDACO. Questa la nota del sindaco Gianguido D’Alberto: «Amici, i dati della giornata odierna evidenziano un ulteriore incremento dei contagi sia nella nostra Regione (75) che, soprattutto, nel territorio provinciale (34). Nel complesso, dall’inizio dell’emergenza, in Abruzzo, sono stati registrati 1703 casi positivi al Covid – 19, tra i quali 472 si riferiscono alla ASL di Teramo. Per quanto riguarda la nostra città, tra ieri e oggi abbiamo avuto comunicazione di ulteriori 12 casi positivi, gran parte dei quali derivanti direttamente o indirettamente dall’aumento del numero dei tamponi al personale sanitario e ai pazienti dei presidi ospedalieri, e rispettivi parenti, a seguito delle vicende che hanno interessato nelle scorse settimane l’Ospedale Mazzini. Tra i medici da ultimo colpiti anche il nostro ex Sindaco Brucchi. A Maurizio ribadisco l’abbraccio mio e di tutta la nostra comunità come auspicio per una pronta guarigione. Ma resta ancora difficile poter dare una informazione compiuta. Troppe sono ancora le imprecisioni e noi abbiamo il diritto e il dovere di conoscere e fornire dati chiari e precisi. Pur capendo le difficoltà del momento, come Sindaci continuiamo a chiedere un vero cambio di passo sulla comunicazione sanitaria interistituzionale. Siamo certi che presto si metterà fine a questa comunicazione intermittente, discordante, intempestiva e si forniranno dati certi, completi, costantemente aggiornati e derivanti da un unico, certificato, canale istituzionale. Noi offriamo tutta la nostra collaborazione anche per la mappatura sul territorio. Tanti, troppi sono ancora medici, infermieri e sanitari tutti che continuano a risultare positivi al Covid-19. Come tanti, troppi sono i pazienti. Non possiamo più esporli ed esporre i presidi ospedalieri. Pensiamo con affetto e vicinanza oggi ai medici e ai sanitari del 118 e che lavorano accettando in prima linea sul campo e sul territorio il rischio del contagio, come purtroppo per alcuni di loro nei giorni scorsi è avvenuto. Deve essere intensificata l’azione della nuova direzione sanitaria straordinaria volta a potenziare l’attività di controllo e di argine della diffusione del contagio all’interno dei presidi ospedalieri e nell’esercizio dell’attività sanitaria. Lo diciamo ancora. Proteggiamo chi ci protegge. Un ringraziamento a tutti coloro che in questi giorni non possono restare a casa ma sono chiamati, ciascuno per il proprio ruolo, a lavorare per garantire, per quanto possibile, la continuità del nostro vivere insieme, anche svolgendo attività invisibili, e che fanno prevalere quotidianamente senso del dovere, amore e solidarietà rispetto alla inevitabile preoccupazione di divenire, essi stessi, un rischio per i propri cari. Grazie. Il Covid-19, questo odioso virus che così repentinamente ha cambiato le nostre vite, ci ha portato via nelle ultime due giornate altri tre nostri concittadini, tutti pensionati.. Un artigiano d’altri tempi, pasticcere che ha segnato con maestria la sua professione e i nostri piccoli piaceri; un padre affettuoso, che aveva dedicato gli anni di riposo della sua vita alla affermazione commerciale di una sua figliola; un biologo, ex dipendente della nostra Asl, deceduto nel lontano Paese dove si era recato per trascorrere alcuni giorni con i figli: sono andati via rapiti da questo demone così pericoloso. Ad essi va il nostro pensiero, alle loro famiglie la nostra vicinanza affettuosa. Tre destini uniti nel loro epilogo, dalla fatalità. E allora, nel ricordarli per tutto ciò che hanno fatto in vita per se stessi e per questa città, facciamo sì che la loro scomparsa non sia inutile. Prendiamo insegnamento per continuare a rispettare ed osservare le prescrizioni che ci sono state impartite, consapevoli come non mai che ciò che è accaduto loro deve essere monito ai nostri atteggiamenti. Salutiamo con affetto ed emozione Sabatino, Diego e Giovanni. Ricordiamoli così come lavoratori esemplari, cittadini responsabili. Con l’affetto che sappiamo dimostrare, facciamo sentire alle loro famiglie che noi ci siamo, la città è con loro. A Teramo, noi siamo così, una grande comunità. Andrà tutto bene! Continuerò ad aggiornarvi nei prossimi giorni. Un abbraccio, a tutti. Non siamo e non siete soli. Insieme ce la faremo!»
 
 
IL DIRETTORE GENERALE ASL. Questa la nota di Maurizio Di Giosia: «In merito a quanto affermato ieri sera dal Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto sulla sua pagina facebook sulla necessità di intensificare “l’azione della nuova Direzione Sanitaria”, la ASL specifica che nulla è cambiato nell’assetto manageriale dell’azienda e che non esiste una nuova Direzione Sanitaria, ma solo un gruppo di professionisti a supporto del Direttore Generale. Anzi, la Dr.ssa Maria Mattucci, proprio nella sua qualità di Direttore Sanitario aziendale, partecipa attivamente ai gruppi di lavoro, all’Unità di Crisi Aziendale e alle riunioni della task force nominata dal Dr. Maurizio Di Giosia. Inoltre, vorremmo rassicurare il Sindaco sull’ attività di controllo e argine della diffusione del contagio all’interno dei presidi ospedalieri che, sin dall’inizio della pandemia, è stata e continua ad essere una priorità di questa Direzione aziendale, che ha definito protocolli e procedure atte ad evitare la propagazione della malattia all’interno di tutte le strutture sanitarie.Purtroppo si tratta di un fenomeno che sta interessando tutto il mondo, e non solo l’Azienda Sanitaria teramana; un fenomeno su cui discutono già da tempo le più autorevoli Istituzioni scientifiche italiane e internazionali, ancora alla ricerca di certezze sulle modalità di contagio da nuovo Coronavirus».
 
 
L’ANAAO. Questa la noat del segretario Anaao, Gabriella Marini: «Tutto il personale della dirigenza medica e sanitaria, gli infermieri, i tecnici radiologi e di laboratorio, gli Oss e gli addetti alle pulizie sono impegnati in una battaglia gravosa, ed esposti a elevato rischio di contagio perché non dotati di un numero sufficiente di dispositivi di protezione individuali (Dpi), e ciò inevitabilmente rischia di trasformarli, da difensori della salute in potenziali diffusori del virus, come già accaduto a medici e infermieri della nostra Azienda sanitaria. 
La Asl di Teramo deve al più presto colmare tale grave carenza e, a tale scopo, auspichiamo che la nuova task force lavori insieme ai vertici aziendali nella gestione dell’emergenza e che, insieme, rinforzino le protezioni a beneficio di coloro che, nonostante le numerose difficoltà e la mancanza cronica di DPI, operano come sempre con professionalità e competenza.
Tuttavia gli episodi di contagio, avvenuti all’interno del reparto di Oncologia e in misura minore anche in altri reparti del nosocomio teramano, sono la prova tangibile che qualcosa non ha funzionato nella protezione del personale sanitario, nella definizione dei percorsi e delle procedure e, inoltre, che le segnalazioni e le richieste di aiuto che si sono levate dal personale sanitario sono rimaste inascoltate. 
A tale proposito, spiace dover intervenire in merito alle recenti dichiarazioni della direttrice sanitaria della Asl di Teramo, Maria Mattucci, sulla gestione sanitaria dell’emergenza COVID-19, tali dichiarazioni infatti aprono un inevitabile spazio di riflessione cui l’organizzazione sindacale che rappresento non può sottrarsi.
La dottoressa Mattucci, infatti, rispondendo a legittime richieste d’informazione da parte del Sindaco di Teramo e del Sindaco di Giulianova, ha fornito un elenco di iniziative intraprese senza dettagliarne alcuna in maniera esaustiva; ha “scaricato” la responsabilità dei contagi avvenuti nel reparto di Oncologia sul capo dipartimento, Carlo D’Ugo; ha glissato sulla richiesta di aiuto e sostegno da parte del personale sanitario, e cito testuali parole: “Sono nota per rispondere al telefono a tutti. I medici che, mi dite raccontano a voi sindaci, invece che a noi sanitari, le difficoltà, accampando il pretesto di avere paura di me, mi fanno fare finalmente un sorriso”..
Un tale comportamento risulta inaccettabile da parte della nostra organizzazione sindacale che, da sempre, è in prima linea nella tutela del lavoro della dirigenza medica e sanitaria.
Sono giorni in cui il buon senso dovrebbe far mettere da parte le polemiche e invece si assiste a uno “scaricabarile” proprio da parte chi ha la responsabilità massima dell’organizzazione.
Infatti, chi dovrebbe coordinare il personale sanitario e garantire che l’attività sia improntata su criteri di qualità e sicurezza? Chi ha il compito di organizzare e di verificare i percorsi, i protocolli e le procedure? Chi dovrebbe essere, se non il direttore sanitario, il garante ultimo dell’assistenza sanitaria agli utenti? 
È questo il momento della responsabilità e delle risposte chiare ed è gravissimo che un direttore sanitario aziendale si sottragga a esse nelle funzioni attribuite alla sua competenza.
Queste considerazioni non hanno lo scopo di alimentare polemiche inutili ma solo quello di ristabilire un corretto punto di vista e di esprimere la nostra vicinanza a tutto il personale coinvolto».