Sanità: l'Abruzzo fuori dal commissariamento, la maggioranza ko sul piano di riordino

L’AQUILA – Proprio nel giorno in cui l’Abruzzo, dopo nove anni di sacrifici, esce dal commissariamento della sanità e l’assessore Silvio Paolucci lo amplifica trionfalmente, la maggioranza di centrosinistra va al tappeto sul nuovo piano sanitario regionale: il consiglio straordinario sulla sanità vota e approva, con 14 voti contro 13, il documento presentato dal centrodestra che chiedeva il ritiro del piano. Una debacle sottolineata dalle opposizioni, che coincide con l’assenza in aula sia del Governatore Luciano D’Alfonso che del consigliere Camillo D’Alessandro, chiamato in serata a difendersi dalle accuse di imboscata («se avessi da dire contro – scrive in una nota – lo direi pubblicamente; al contrario, sostengo l’azione dell’assessore alla sanità Silvio Paolucci»).

Determinanti, per l’approvazione del documento del ‘cappotto’, sono risultati l’assenza di 7 dei 18 consiglieri di maggioranza e il voto favorevole del consigliere di Centro democratico Maurizio Di Nicola, presidente della Prima Commissione consiliare Bilancio, che si è schierato con le minoranze. Destino simile ha avuto il documento del Movimento 5 stelle, respinto, ma con votazione in pareggio, 13 a 13: in questo caso Di Nicola è uscito dall’aula. A quel punto, dopo aver capito di non avere i numeri, il centrosinistra ha deciso di ritirare il proprio documento.

«Pur comprendendo la necessità di una riorganizzazione più efficiente e di qualità della rete ospedaliera abruzzese – si legge nel documento approvato – non si possono condividere le scelte operate dal commissario, nonché presidente della Regione Abruzzo, sia sul piano del metodo che del merito». Secondo i consiglieri di opposizione, il piano «che non è stato mai presentato e discusso nei luoghi istituzionali deputati, avrebbe avuto necessità di un confronto serio e costruttivo non solo all’interno della stessa maggioranza di governo, ma anche tra la maggioranza e le forze di opposizione» che, invece, «non si è mai avuto». Il documento contesta al commissario di avere portato «alla chiusura dei punti nascita, al declassamento di alcuni ospedali, a presidi ridotti a punti di primo soccorso, ovvero postazioni medicalizzate del 118, al depotenziamento delle strutture delle aree interne, alla chiusura di molte guardie mediche e al sovraffollamento delle strutture esistenti».

Le reazioni. Gatti: «Vediamo se sono capaci di non tenerne conto…». Sul ‘colpo’ di consiglio sul documento più delicato della stagione politico amministrativa regionale, si registrano le prime reazioni. Mentre i vicepresidente della Regione, Paolo Gatti esulta (“maggioranza di centrosinistra bocciata in consiglio regionale 14 a 13 sul documento del centrodestra che chiedeva revoca di un piano sanitario, determinato con un decreto commissariale, dannoso per tutti gli abruzzesi. Bocciati e battuti»), e dal suo profilo Fb lancia il monito («Vediamo se sono capaci di non tener conto della volontà dei rappresentanti dei cittadini…»), il capogruppo di Sel, Mario Mazzocca, sottosegretario alla presidenza della Giunta, ha annunciato l’esigenza di «una verifica, alla luce dell’assenza della maggioranza». «Non è la prima volta che accade, è l’ultima volta che mi sento vincolato, o si ricostituisce oppure si va alle elezioni – ha detto ancora l’ex assessore il quale ha sottolineato che la sua critica non riguarda la sanità, ma la generale attività del centrosinistra. Nel sottolineare l’assenza di D’Alfonso, D’Alessandro e altri, Mazzocca ha ringraziato Paolucci, il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, e altri assessori, per «aver messo la faccia in una giornata negativa come quella di oggi».

Silvio Paolucci è apparso frastornato per le sette assenze sul banco della maggioranza, tra cui quelle del presidente della Regione e commissario per la sanità, Luciano D’Alfonso, arrivato a fine lavori, e del consigliere regionale Pd Camillo D’Alessandro. «Paolucci è stato punito da D’Alfonso e D’Alessandro che lo hanno lasciato solo» ha attaccato in aula il consigliere di Forza Italia, Mauro Febbo, presidente della commissione di Vigilanza. A fine lavori è cominciata una riunione di maggioranza alla presenza di D’Alfonso.