“La società pubblica non ha più senso”, la Provincia ‘molla’ i Prati e Pratoselva

Il socio di maggioranza ha deciso di non ricapitalizzare la Gst. Via alla vendita

TERAMO – La Gran Sasso Teramano va verso la vendita delle proprietà, vale a dire gli impianti di risalita. Come anticipato dal commissario liquidatore, Gabriele Di Natale, è in corso la predisposizione del bando che metterà in vendita gli impianti di risalita sulla base dell’offerta economica presentata dall’imprenditore (e attuale gestore) Marco Finori. Ma a dare l’impulso definitivo alla procedura di gara c’è la decisione dei soci di maggioranza della Gst (Camera di commercio al 42%, Provincia di Teramo al 52%) di non ricapitalizzare la società, posta in liquidazione nel 2016.

La società pubblica, così come concepita vent’anni fa non ha più alcun senso: la gestione pubblica è stata fallimentare i debiti accumulati tanti, i soldi pubblici sprecati anche – sottolinea il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura -. A dirlo non siamo noi oggi, sono le stesse considerazioni fatte dall’allora presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino e dal presidente della Camera di Commercio, Gloriano Lanciotti come si può leggere nei numerosi verbali delle assemblee. Non si è riusciti a riportare la società in bonis, nonostante la Provincia, allora, abbia fatto anche un’esperienza di gestione diretta, semplicemente perchè, al di là dei limiti della legge, quello che proprio non funziona è quel modello di gestione“.

Adesso l’attenzione si sposta dunque sul bando per l’asta pubblica, sulla base di 900mila euro. “Noi dismettiamo una società fallimentare di cui il pubblico è stato gestore poco accorto sperando, me lo auguro, che si apra una nuova stagione con una forte impronta imprenditoriale – conclude Di Bonaventura -. Non dismettiamo, invece, il nostro ruolo di promotori dello sviluppo sul territorio. Ci vogliono progetti cantierabili e quindi esorto tutti i Comuni del comprensorio a cominciare a lavorarci perché la Provincia può avere un ruolo di raccordo ma non è la sola protagonista: lo siamo nelle opere infrastrutturali ma sul resto i Comuni di quel comprensorio, non solo Pietracamela e Fano Adriano, possono giocarsi una partita importante e la stessa Camera di Commercio si è detta disponibile a investire“.